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giovedì 27 aprile 2023

Formazione Sincrona e Formazione Asincrona, qualche suggerimento

Online o presenziale? Sincrono o asincrono? Come armonizzare le diverse modalità per un corso efficace...

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Sia in ambito scolastico che formativo abbiamo osservato che, in merito a programmazione, orari e calendari,  sono ricorrenti dei riferimenti precisi al monte ore sincrono, mentre in merito alle attività asincrone i riferimenti restano sempre vaghi e persino contraddittori. Non sono poche le testimonianze, raccolte durante la nostra ricerca, di docenti e formatori che confessavano di non sapere esattamente cosa si intendesse per lezioni asincrone e, spesso, questa lacuna toccava gli stessi dirigenti.

Se è importante comprendere come la didattica e la formazione digitale possano integrarsi nel presenziale, occorre comprendere meglio come andare a gestire le diverse modalità che l’e-learning assomma a sé. Un approccio errato è spesso dovuto  alla mancanza di  esperienza nell’ambito specifico,  per cui diventa più semplice ricalcare le stesse logiche organizzative del presenziale e misurare le attività in termini orari (anche per un discorso contrattuale, al fine di misurare le attività dei docenti e formatori sulla base delle disposizioni vigenti e contratti nazionali). Vi sono poi in vincoli normativi relativi al monte ore previsto per alcune tipologie di corsi formativi obbligatori per alcune categorie. Esistono sicuramente tabelle di equipollenza, differenziate spesso per regioni e contesti, ma per quanto ci riguarda le reputiamo piuttosto forzate. Ben più utile sarebbe istituire un sistema di certificazione per contenuti e per obiettivi, in cui il superamento di un esame finale dirima ogni questione di tracciamento più o meno attendibile.

Non è possibile adattare forzatamente al nuovo dei sistemi datati: nell’ottica di una riorganizzazione in direzione dell’innovazione, che si tratti di un sistema esclusivamente online o, come auspichiamo, blended, occorre superare la concezione tradizionale del “tempo” nelle attività didattiche; una questione spinosa,  che tocca anche la formazione aziendale e l’attuale applicazione dell’e-learning in generale e che richiede una gestione prioritaria, con opportuni interventi finalizzati a creare un sistema univoco di misurazione diverso da quello in termini prettamente orari. Ma è anche la forma mentis che deve cambiare…

 

Modalità Sincrona o Asincrona?

Iniziamo precisando la terminologia per fare chiarezza.

Per modalità Sincrona  si intende l’attuazione del processo di apprendimento in tempo reale, tutti gli utenti (studenti, docente e tutor) interagiscono quindi nello stesso istante. Esempi di modalità sincrona possono essere le classi virtuali (come MamboJambo), le video-audio conferenze, le chat anche solo testuali.La lezione in  modalità sincrona differisce da quella tradizionale, frontale, perché quest’ultima può avvantaggiarsi di  una  comunicazione completa, comprendente  tutti i linguaggi: verbale, mimico, gestuale, facciale e prossemico. Questo tuttavia non la rende meno efficace, ma semplicemente più complessa tanto da richiedere una adeguata preparazione da parte dei docenti e formatori, al fine di conoscere, padroneggiare e sfruttare appieno gli strumenti a disposizione e le modalità comunicative. Se la modalità  sincrona consente una buona interazione e quindi lo sviluppo di quelle dinamiche di socializzazione e interrelazione, lo svantaggio risiede nel coordinare le diverse necessità e disponibilità affinché tutti possano  incontrarsi  nello stesso giorno e orario. A questo si aggiunga le difficoltà più specificamente tecniche, connessioni non ottimali, problemi ai device utilizzati, insomma: non è possibile utilizzare quella sincrona come unica ed esclusiva modalità nello svolgimento di un corso. Quindi è sempre necessario porre a disposizione degli allievi con difficoltà delle risorse alternative: se durante una videolezione in sincrono, ad esempio, uno studente perde parti della spiegazione per problemi tecnici, occorre far sì che possa recuperare in altro modo, ad esempio fornendo poi le registrazioni (utili peraltro a tutti anche per una ripetizione). Tuttavia, quando si tratta di registrare tante ore di lezione, può diventare problematico gestire una tale mole di materiali video "pesanti“. In più, rivedere una lezione interattiva registrata a cui non si è partecipato non è particolarmente efficace, perché la modalità sincrona DEVE essere interattiva.

 

La modalità asincrona è quella  differita e ricomprende le lezioni fruibili autonomamente, on o off line, da semplici testi a slides, animazioni, video, audio ecc..., Una soluzione che può rivelare una  piena efficacia dal punto di vista formativo e gestionale, perché consente di  conciliare diverse esigenze, anche economiche e organizzative. Naturalmente non  si può  disconoscere il valore della modalità sincrona di potenziamento, fondamentale per l'apprendimento effettivo.

 

Facendo riferimento alla sperimentazione storica Abacusonline,  una soluzione che si è rivelata particolarmente efficace nel tempo è stata quella del calendario fisso, per tutta la durata del corso, congiunta ad un calendario di  ricevimenti dei formatori, incontri collettivi, quotidiani, spesso utilizzati come i laboratori o seminari. Gli incontri sincroni erano pensati e  strutturati in modo da non richiedere continuità di presenza da parte dei discenti, quindi non come lezioni vere e proprie, ma come incontri di chiarimento, per svolgere attività di supporto e perfezionamento di quanto il corsista (in modalità asincrona) aveva già appreso.  E' utile quindi coordinare un doppio calendario di attività sincrone e asincrone. Naturalmente, anche le videolezioni registrate sono da considerare asincrone, ma attenzione! Se una videolezione può essere utile per un corso di formazione, non lo è di per sé in un corso scolastico (e forse anche universitario) in quando sollecita una modalità di apprendimento passivo,  proprio come la TV. Questo ovviamente se la si propone come materiale didattico esclusivo, se invece è integrata ad altre forme e tipologie di lezioni può avere la sua utilità; diversamente, su una lezione in formato testuale lo studente, se  guidato a riflettere, attuare strategie di analisi, sintesi, risoluzione di problemi, può acquisire un corretto approccio critico e il giusto metodo di studio. La scelta quindi dipende dal tipo di corso, obiettivi, finalità e necessità gestionali.

Programmazione delle attività e percorsi formativi

Come appena detto, il primo passo, sarebbe quello di dedicare attenzione e cura alla progettazione di un piano formativo secondo la modalità che si vuol attuare: occorre individuare quali corsi, lezioni o attività si intende svolgere online (ad esempio  una data lezione, un laboratorio pratico, anche una intera materia, un intero corso ecc…) a seconda dei  requisiti e delle necessità specifiche. Una volta implementate e pianificate le attività da remoto, con flessibilità, modulandosi sul riscontro in itinere, si  potrà ottimizzare il piano avendo cura di conciliare sempre sincrono ed asincrono. Le possibili soluzioni, combinazioni, modalità sono pressoché infinite... Per realtà che si approcciano per la prima volta all'online, l’ideale sarebbe iniziare con una progressiva implementazione delle lezioni online all’interno di corsi presenziali regolari, aggiungendo proprio delle ore in sincrono (che si potrebbero integrare perfettamente con l’orario presenziale in quanto attività omologhe e molto più simili a livello di gestione e pianificazione).

L’importante è NON mescolare attività online sincrone con attività in presenza, contemporaneamente, bisogna che i corsisti siano collegati tutti da casa o siano tutti in classe: non si dovrebbe MAI mescolare la lezione frontale simultaneamente a quella online, con un docente che spiega a parte della classe in presenza, mentre un’altra parte è collegata da remoto, per le difficoltà di interazione che questo comporta. Qui arriviamo ad un nodo centrale: nel pianificare le attività online, è assolutamente necessario distingure in modo netto e funzionale quelle sincrone e qualle asincrone, sfruttando i momenti sincroni come complemento delle attività asincrone. Non occorre che tutto il lavoro si svolga davanti al pc; il momento di connessione può essere alternato ad attività off line, che il discente può compiere autonomamente, ma che trovano poi una continuità e la possibilità di confronto nel momento sincrono o persino in presenza.

Dobbiamo pensare, infatti, alla lezione sincrona e quella frontale tradizionale come omologhe, al di là del mezzo utilizzato che richiede, naturalmente, approcci diversificati. Per quanto concerne le lezioni asincrone, potrebbe essere di ispirazione una soluzione come quella adottata da Abacusonline e da numerose altre strutture: fissare un calendario preciso delle lezioni/attività/pubblicazioni o attivazioni come si preferisce chiamare le lezioni (di solito testuali o audio, o slides, o video). Questa modalità, integrata con le attività in presenza o in sincrono può essere interessante soprattutto per portare avanti progetti interdisciplinari e a lungo termine.

Ricordiamo sempre che, in realtà la tecnologia è secondaria: senza coltivare le dinamiche relazionali e mancando l’organizzazione del piano didattico essa perde utilità.  Una strutturazione del percorso  che contempli prevalentemente la modalità asincrona, può rappresentare un’ottima soluzione, semplice, familiare per molti, in quanto più prossima a quella tradizionale dell’orario settimanale, soprattutto quando parliamo di corsi esclusivamente online.La modalità asincrona, purtroppo sottovalutata fino ad oggi, è infatti una risorsa preziosa perché rappresenta un momento di apprendimento sì autonomo, ma direzionato dal docente o tutor.

Naturalmente l’implementazione di momenti sincroni (o presenziali) sarebbe un potenziamento determinante, per agevolare il confronto immediato, i chiarimenti, l’esposizione, la riflessione, il perfezionamento e consolidamento di quanto appreso. Ad una buona programmazione asincrona va affiancata, quindi, una programmazione sincrona, in rapporto 60-40%, meglio ancora se la percentuale più alta è ricoperta dalla modalità asincrona.

Ciò sempre, però, sottolineando che non esistono standard e confini netti: tutto è modulabile in base ad ascolto ed osservazione dei feedback.

(R. Biganzoli)


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R. Biganzoli - R. Castrignanò - prefazione di Mario Castoldi) Armando Editore 

 

 

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